Rivolta a pochi spettatori per volta, la performance prevedeva la lettura di brani di un testo di Natalia Ginzburg dedicati a Cesare Pavese, nella stanza 346 dell’hotel torinese dove lo scrittore si tolse la vita.
La performance non ha luogo, a causa di una polemica sollevata sulle pagine del quotidiano La Stampa da Lorenzo Mondo, che critica aspramente l’iniziativa.
A un anno di distanza dal progetto, Cesare Viel realizza, con il regista Gianfranco Barberi, Hotel Roma, il film in cui lui stesso prepara la performance, racconta l’inaspettata censura e cammina per le strade torinesi care a Pavese.