Stratos icona degli anni 70
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Nei primi mesi del 1979 Stratos si ammala,
Aplasia midollare, una rara malattia che blocca progressivamente la produzione di globuli rossi.
Viene ricoverato dapprima a Milano, poi, su suggerimento di Cage, a New York, al Memorial Hospital.
Le cure sono molto costose. Gianni Sassi decide di organizzare un grande concerto a Milano per sostenere l’amico Demetrio e la famiglia anche dal punto di vista economico.
Decine di artisti da tutta Italia garantiscono il loro appoggio all’iniziativa partecipando all’evento che si tiene il 14 giugno all’Arena Civica di Milano.
Ma il giorno prima, il 13 giugno del 1979, Stratos muore.
Il concerto della speranza diventa a questo punto una celebrazione, un evento di massa per un’artista che non era mai stato di massa, con artisti aggiunti all’ultimo momento e giovani che accorrono da tutta Italia. Si calcola che all’Arena Civica di Milano giungessero sessantamila persona, una cifra per quegli anni impensabile.
Quell’evento consacra Stratos come uno dei simboli di una generazione che sognava di cambiare il mondo: la ricerca, il lavoro e il valore di Stratos erano un’emblema tangibile di quel desiderio di cambiamento.
Demetrio Sratos rimane un’icona, destinata presto anche ad essere dimenticata, di un decennio italiano stupefacente e terribile.
La sua opera, la sua voce, rimane a tutt’oggi per molti versi insuperata, sia per estensione che per profondità.