Su e giù nel tempo, tra cori, canzoni, brandelli di dialoghi, donne e bambini sono interpreti inconsapevoli di un breve film-balletto a loro dedicato che cerca, tra le pieghe della storia, di parlare dei bordi. Un’indagine nel “disordine” di un archivio storico – quello dell’Istituto Luce – a caccia di frammenti destinati all’oblio, tagliati fuori dagli eventi, ma che una volta tornati in vita possiedono ancora un loro magico potere di racconto .
I materiali visivi della storia e della cronaca recente, oltre alla centralità dell’evento, ci tramandano, involontariamente, anche il contorno, il momento laterale, il secondo piano, ciò che sta a fianco.
Lavorando sui materiali d’archivio dell’Istituto Luce, quello che ci ha colpito è stata proprio questa presenza laterale, sia di personaggi minori presenti in eventi documentati, sia di situazioni quotidiane e di normalità rispetto al grande corso della storia.
L’idea di realizzare questo filmato è diventata quindi quella di dare spazio a queste presenze laterali che, non a caso, si sono rivelate essere in genere donne e bambini.
Una breve ricognizione sui volti e sui gesti sugli sguardi di chi ci sta di fianco agli eventi e con leggerezza ne sostiene il peso quotidiano, preferendo al protagonismo un piccolo segno di lingua ingenua felicità: un lieve sorriso verso la macchina da presa.
Silvio Soldini