Il Rojava International Film Festival e l’incendio del cinema di Amûde

Oggi 13 novembre 2020 si sarebbe dovuta tenere la nuova edizione del Rojava International Film Festival, la cui scorsa edizione del 2019 è stata annullata per l’occupazione turca di Serekaniye, avvenimenti di cui avrete potuto già leggere su queste pagine.

L’edizione 2020 del RIFF, oltre che per le persistenti minacce di guerra, è stata annullata per le restrizioni imposte anche in quell’area dalla recrudescenza del Covid 19.

 
GUARDA LA RASSEGNA STREEEN DEL ROJAVA FILM FESTIVAL
Rojava IFF 2020

 

 

  • “In view of the increase of corona virus cases in the Syrian Northeast, the Autonomous Administration has decided to set up a new quarantine period. In this context of pandemic, we regret to announce that the Rojava International Film Festival will not be able to take place this year. We do not lose the desire to develop this event, and we will take advantage of this year to continue working on it. This festival will continue to fight for the social reconstruction of the Rojava and for the democratization of art. Thank you for your support! – Comunicato ufficiale del Rojava Film Festival

 

  • A lato: il manifesto dell’edizione di quest’anno, la quinta del RIFF, che non si terrà.
 

Per l’occasione, in questa pagina realizzata in collaborazione con la Comune del Cinema del Rojava, Banos Film e Global Rights/Diritti Globali, trovate immagini, filmati e storie del Rojava Film Festival e del perchè fosse stata scelta la data del 13 novembre come data simbolica di inizio del festival: il 13 novembre 1960 nella cittadina di Amude, nel Kurdistan siriano, vi fu un incendio di vaste proporzioni in un cinema, durante una proiezione per le scuole, che causò la morte di oltre 280 bambini, tragedia che rimane tuttora impressa nella memoria collettiva di quei territori.

 

Rojava International Film Festival

Dopo l’inizio della cosiddetta guerra civile siriana (marzo 2011), le nazioni che vivono nei territori della Siria del Nord-Est, Rojava hanno dato vita ad una rivoluzione che ha radicalmente trasformato le strutture sociali e politiche dell’intera regione.

Un sistema democratico di autogoverno (l’Amministrazione Autonoma del Nord-Est della Siria -Rojava) è stato istituito e governa quei territori dal 2013, attraverso un modello denominato Confederalismo Democratico.

Dopo l’inizio della cosiddetta guerra civile siriana (marzo 2011), le nazioni che vivono nei territori della Siria del Nord-Est, Rojava hanno dato vita ad una rivoluzione che ha radicalmente trasformato le strutture sociali e politiche dell’intera regione.

Un sistema democratico di autogoverno (l’Amministrazione Autonoma del Nord-Est della Siria -Rojava) è stato istituito e governa quei territori dal 2013, attraverso un modello denominato Confederalismo Democratico.

 

Profondamente ispirato ai valori della sovranità culturale, dei valori femministi e comunitari, questo progetto politico ha sfidato il sistema patriarcale, rafforzato le minoranze etniche e religiose, nonché i movimenti di base e promosso l’apertura di spazi democratici locali. Il Rojava International Film Festival (https://rojavaiff.com/ e http://banosfilm.com/kobane-film-festival/) nasce nel contesto della Rivoluzione di Rojava nel 2016 con il nome di Rojava Film Festival.

 

Nel 2018 il festival viene rinominato Kobane International Film Festival (http://banosfilm.com/2018-edition/) perché celebrato per la prima volta nella città di Kobane che tre anni prima, a gennaio, era stata liberata dalle YPG-YPJ (Unità di Difesa del Popolo e delle Donne) dopo quattro mesi di resistenza contro l’assedio dello Stato Islamico.

Nell’edizione 2019, la quarta, riprende il nome di Rojava International Film Festival. Come tutti gli anni il festival avrebbe dovuto inaugurarsi il 13 novembre, in omaggio ai 282 bambini morti nell’incendio del cinema della città di Amude (http://rojavaiff.com/a-historical-date/), in Rojava, il 13 novembre 1960. L’edizione 2019 del festival non si è potuta svolgere a causa dell’occupazione di Serekaniye lanciata dalla Turchia e dai suoi mercenari il 9 ottobre 2019

Komîna Fîlm a Rojava (Comune del Cinema di Rojava), istituzione di base fondata da cineasti locali e sostenitori della rivoluzione nel 2015 con l’obiettivo di sviluppare il cinema della rivoluzione e organizzatrice del festival, ha deciso di organizzare una mini edizione del festival ‘in esilio’. Decine di città in tutta Europa hanno organizzato il 13 novembre 2019 inaugurazioni in esilio del festival.

Quest’anno, 2020, alle costanti minacce di guerra da parte della Turchia si sono aggiunte anche le restrizioni legate al tentativo di contenere l’espandersi della pandemia di coronavirus.

 

L’incendio del cinema di Amude

Il 13 novembre 1960 centinaia di studenti kurdi, la maggior parte dei quali con meno di 14 anni, morirono nell’ incendio del cinema di Amûde, in Rojava. In quell’incendio morirono almeno 282 bambini.
 

Il direttore del distretto di Amûde aveva ordinato che tutti gli alunni delle elementari venissero portati alla proiezione di un film sull’Algeria (ci sono versioni diverse sul film proiettato quella domenica). L’Algeria in quel momento stava combattendo per l’indipendenza dalla Francia e i proventi del film erano destinati agli algerini.

Era l’ultima proiezione della giornata e circa 500 bambini erano stati stipati nella struttura in legno, paglia e argilla del cinema, progettata per contenere 200 persone.

Il proiettore era rimasto in funzione tutto il giorno per far vedere il film a centinaia di altri ragazzini. In quell’ultima proiezione pare si sia surriscaldato, prendendo fuoco e incendiando la sala di proiezione. Le fiamme si diffusero rapidamente nell’edificio.

I bambini vennero comprensibilmente presi dal panico e cercarono di scappare, cadendo e inciampando uno sull’altro. Le porte del cinema si aprivano verso l’interno e con i bambini dentro ammucchiati contro le porte non potevano essere aperte. Ad Amûde non c’erano vigili del fuoco: quelli chiamati da Qamişlo e Heseke arrivarono troppo tardi.

 
 
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