Cuba italiana: Mi Pogolotti querido

Dieci anni fa usciva Mi Pogolotti Querido ( Il mio amato Pogolotti) in anteprima a L’Avana , in una sala da 2000 posti piena, il cinema Charlie Chaplin, durante il 32 Festival Internacional del Nuevo Cine Latinoamericano de L’Avana.

Fu un’affollata celebrazione di fronte ad un pubblico composto da appassionati frequentatori del Festival , gli habaneri che prendevano ferie per godersi le pellicole, cinéphiles provenienti da tutta l’America Latina, gli abitanti del Barrio Pogolotti – “ i Pogolottini” , l’Ambasciata italiana e le autorità cubane compreso il Ministro della cultura Abel Prieto.

Tutto questo era dovuto soprattutto al fatto che in sala era presente la protagonista del film, Graziella Pogolotti, riconosciuta come intellettuale di punta della cultura cubana e molto amata per la sua storia personale che la vede coinvolta in fatti che attraversano la storia della rivoluzione cubana.

Tre anni prima, nel 2007 ero venuta a conoscenza di questo legame che unisce inaspettatamente Cuba al Piemonte grazie a Mariangela Marengo, dell’Università di Torino, e a  Pino Chiezzi, ex consigliere regionale che nel 2002 su incarico della Regione Piemonte partecipò con Rita Marchiori,  Direttore del settore cultura della Regione Piemonte, all’inaugurazione all’Avana della mostra del pittore Marcelo Pogolotti, figlio di Dino.

In quella occasione vennero a conoscenza della storia dell’emigrante Dino Pogolotti di Giaveno e diedero impulso a una serie di iniziative di cooperazione culturale tra il barrio, la Regione Piemonte e il Comune di Giaveno. Grazie a queste è stata sostenuta anche la produzione del nostro documentario.

Dopo 3 anni di studi e ricerche partimmo, in una piccola troupe di 5 persone, per un mese di riprese all’Avana nell’Aprile 2009.

Tante cose sono cambiate in questo ultimo decennio, molte che riguardano la vita di Cuba e altre, forse le più importanti, che hanno a che fare con gli abitanti del Barrio e con tutte le persone che ci aiutarono a realizzare questo lavoro. La vita è andata avanti, qualcuno purtroppo ci ha lasciati.

E’ successo a dicembre 2019, forse è per questo poco tempo che ancora non riesco a metterlo bene a fuoco, è mancata una figura importante, per noi leggendaria, l’amica Acela Caner.

Importante storica e geografa cubana, è stata la nostra consulente artistica e coordinatrice delle ricerche storiche. Non riesco a trovare altre parole se non che senza di lei, senza la sua infaticabile dedizione al lavoro con noi e alle relazioni con la comunità del Barrio, questo film non sarebbe stato possibile realizzarlo.

A distanza di 10 anni è rimasto intatto il legame con le persone e con la lunga scia di memoria che queste hanno intessuto con Pogolotti e con Giaveno e il Piemonte tutto. Quando penso all’intenso lavoro che abbiamo fatto per ideare e realizzare questo documentario, i ricordi più belli rimangono quelli cubani, con gli abitanti di Pogolotti che ci accolsero come se fossimo sempre stati loro vicini di casa, con gli amici cubani che ci trattarono come dei parenti lontani che finalmente si ricongiungono.

Spero che chi ci farà l’onore di guardarlo ora, veda in Mi Pogolotti Querido quell’atmosfera di calore umano che ci accolse dieci anni fa e che ancora adesso ci portiamo addosso.

Buona Visione

Enrica Viola

Vai al film

Condividi sui social
Altri articoli