Essi bruciano ancora Un film di Felice D’Agostino, Arturo Lavorato
Accanto alla storia ufficiale del Risorgimento, ce n’è un’altra, rimasta a lungo ai margini, semiclandestina. Essi bruciano ancora cerca di dare voce e corpo a questa storia parallela, in cui l’Unità d’Italia non è altro che un processo di colonizzazione del Meridione, ancora oggi in corso.
(Massacro di Pontelandolfo, 14 Agosto 1861)
Carlo Margolfo, uno dei militari che parteciparono alla spedizione punitiva, scrisse nelle sue memorie:
« Al mattino del giorno 14 (agosto) riceviamo l’ordine superiore di entrare a Pontelandolfo, fucilare gli abitanti, meno le donne e gli infermi (ma molte donne perirono) ed incendiarlo. Entrammo nel paese, subito abbiamo incominciato a fucilare i preti e gli uomini, quanti capitava; indi il soldato saccheggiava, ed infine ne abbiamo dato l’incendio al paese.
Non si poteva stare d’intorno per il gran calore, e quale rumore facevano quei poveri diavoli cui la sorte era di morire abbrustoliti o sotto le rovine delle case.
Noi invece durante l’incendio avevamo di tutto: pollastri, pane, vino e capponi, niente mancava… I pochi che erano rimasti si chiusero in casa, ed i bersaglieri corsero per vie e vicoli, sfondarono le porte. Chi usciva di casa veniva colpito con le baionette, chi scappava veniva preso a fucilate.
Furono tre ore di fuoco, dalle case venivano portate fuori le cose migliori, i bersaglieri ne riempivano gli zaini, il fuoco crepitava. »
Al termine del massacro, il colonnello Negri telegrafò a Cialdini:
« Ieri mattina all’alba giustizia fu fatta contro Pontelandolfo e Casalduni. Essi bruciano ancora. »
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.