Il progresso è consentito solo in esclusive città protette da cupole, mentre al di fuori, la gente vive come in un nuovo Medioevo.
Il terzo lungometraggio di Carlo Reposo è un film distopico che ci racconta come nel futuro il progresso sarà un lusso per pochi.
Un programmatore di Futuropolis, con l’aiuto di un suo vecchio insegnante, scopre che la società privata a capo della difesa pubblica, vuole trasformare in piante tutti coloro che vivono fuori dalle cupole, per migliorare le condizioni di vita nelle città. La consapezolezza che il Mondo corre un grosso pericolo, porta i due protagonisti fin nelle grotte, dove la tecnologia sopravvive clandestinamente grazie all’open-source e ad un computer a pedali costruito dai ribelli.