Grazie alla coraggiosa denuncia degli operai Albino Stella e Benito Franza vengono alla luce le gravi condizioni di nocività nella fabbrica di colori di Ciriè, in provincia di Torino, che causarono la morte per tumore di più di 200 operai.
Attraverso il racconto drammatico dei figli degli operai, Cinzia Franza e Daniele Stella, e di un altro operaio, Alfio Randi, che ha lavorato per pochi anni all’Ipca ed è sopravvissuto, viene ricostruita la vicenda processuale, ma soprattutto le condizioni di vita e di lavoro all’interno della fabbrica, denunciando una delle piaghe che ancora oggi è, purtroppo, al centro della cronaca del nostro paese: le morti bianche.
Nel film la fabbrica, che forse diventerà un museo, è visivamente protagonista.