Polvere, il grande processo dell’amianto Un film di Niccolò Bruna
Da anni, in Europa, l’amianto è associato al pericolo, alla malattia, alla morte. Perché, allora, il 70% della popolazione mondiale è ancora esposto a questa fibra mortale?
La produzione di amianto nel mondo ha ripreso a crescere, grazie all’enorme consumo delle economie in rapido sviluppo come India, Cina e Russia. La lobby dei paesi esportatori, con in testa i Canadesi (che lo producono e lo esportano nei paesi in via di sviluppo, ma non lo usano), è potentissima e agisce nelle sedi internazionali per influenzare le politiche dei singoli paesi.
L’accusa: disastro doloso.
La pena applicabile: 12 anni di carcere.
Gli imputati: il num 142 e il num 243 nella classifica degli uomini più ricchi del mondo.
I testimoni a carico: 800 uomini e donne di Casale Monferrato, parenti di vittime, in rappresentanza delle decine di migliaia di lavoratori morti in tutta Europa.
Il primo grande processo penale ai padroni dell’amianto si apre nel 2008 a Torino.
Per la prima volta sul banco degli imputati, grazie alla fermezza di Raffaele Guariniello, siederanno i maggiori azionisti di Eternit.
Nicolò Bruna e Andrea Prandstraller in parallelo al processo di primo grado seguiranno una loro personale inchiesta, fatta di immagini, di testimonianze, di storie, raccolte ovunque l’amianto abbia rivelato il suo vero volto.
Il documentario, costruito come un dramma giudiziario, rivelerà soprattutto una partita umana, fatta di attese, di speranze, di rabbia e di solidarietà.
Sarà a questa commedia umana che Nicolò Bruna e Andrea Prandstraller presteranno il loro sguardo più sensibile e attento.
DICHIARAZIONE DELL’AUTORE
«C’è una data precisa all’origine del nostro lavoro: il 2 novembre 2001, il giorno della sentenza del processo di Porto Marghera.
Cinquecento persone si erano costituite parte civile, 120 avvocati e 99 consulenti si avvicendarono per provare se le migliaia di morti del polo chimico veneziano erano o no vittime di un sistema cosciente di uccidere.
I dirigenti dell’industria chimica vennero allora assolti dall’accusa di omicidio colposo. Il fatto non sussisteva. Il comune desiderio degli autori è stato, fin da quel momento, di raccontare una storia al centro della quale si ponesse il tema della responsabilità sociale delle imprese.
In un contesto globale dove si mopndializza l’economia, ma si stenta ad estendere le responsabilità dell’impresa, in cui si condividono i profitti e gli investimenti, ma non i doveri ed i diritti, questo tema ci sembra di grande rilevanza. La prossima apertura a Torino del processo contro gli storici proprietari dell’Eternit rappresenta per noi un momento fondamentale per saldare il passato al presente».
Cast
Scritto e diretto da
Niccolò Bruna e Andrea Prandstraller
prodotto da Enrica Capra
montaggio Michèle Hubinon
voce narrante Giancarlo Previati
riprese Federico Tonozzi, Luciano Federici,
Niccolò Bruna
suono in presa diretta Mirko Guerra e Vito
Martinelli
sound design e mix Vito Martinelli
direttore di produzione Annalisa Palisca
ricerche Marta Musso
musiche originali Plus
correzione colore Sergio Cremasco
online e finalizzazione Giorgio Mari e Roberto Allegro
filmati d’archivio Cinecittà Luce
con la partecipazione di Luisa Minazzi, Romana Blasotti Pavesi, Bruno Pesce, Nicola Pondrano, Raffaele Guariniello, Fernanda Giannasi, Adilson Conceição Santana, Marina Julia De Aquino, Adelman Araújo Filho (Chirù), G. Vivekananda Rao, M V Rao
Prodotto da GraffitiDoc
In coproduzione con Amka Films Productions (Lugano) e Iota Production (Bruxelles)
E con SSR SRG (Svizzera), RSI (Svizzera Italiana), ARTE GEIE (Francia-Germania), RTBF (Belgio)
Con il supporto di Piemonte Doc Film Fund, Regione Piemonte, Film Commission Torino Piemonte, Programma MEDIA (Sviluppo e Broadcasting) dell’Unione Europea
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