Ciascuno dei protagonisti di questa “messinscena” corale fa sue le parole di Shakespeare per tradurle nel proprio vissuto. La tragedia di Amleto diviene così il tramite col quale affrontare fantasmi, rimossi, paure, l’asprezza di un quotidiano instabile di cui ciascuno cerca una possibile narrazione.
Il corto, realizzato dalla Scuola di street cinema di Tekla Taidelli, dove si affrontano temi attuali sempre con testi di Shakespeare, è il pilota di un progetto di scuola itinerante che vedrà Franco, un homeless, viaggiare in treno per le maggiori città d’Italia e reclutare tutti gli homeless-Amleti che incontrerà nelle stazioni, a realizzare così il documentario finale: Destinazione paradiso.
NOTE DI REGIA:
“Essere o non essere – questa è la domanda.
Se è più nobile per la mente sopportare le sassate e le frecciate dell’oltraggiosa fortuna o prendere le armi contro un mare di guai e combattendo finirli.
Morire dormire nient’altro.
E con un sonno dire che poniamo fine al male del cuore e ai mille travagli di cui la carne è erede”.