Tekla è una giovane punk che vive in una cascina occupata della periferia milanese.
Frequenta una scuola di cinema e la sua giornata è scandita da raglie di speed e ketamina e innumerevoli bottiglie di Ceres.
I suoi amici sono tutti “senza pelle” come lei: traveller, punk, e dropout nemici del quieto vivere.
Una mattina, casualmente, si scontra con Zanna, un tipo sveglio e disinvolto, malgrado l’evidente dipendenza da eroina.
Ne esce una sconvolgente storia d’amore, dura e appassionata, in un carosello di sbronze cattive, rave-party illegali e tenerissimi spogliarelli al chiaro di luna.
Fuori Vena, liberamente ispirato da una storia vera, girato in digitale, con attori presi dalla strada, è un film che osserva dall’interno i luoghi più disperati e rimossi della città, utilizzando un linguaggio visionario costantemente in bilico tra ironia e dramma.
L’abuso di droga non è una malattia, è una decisione, come quella di sbucare davanti a un’auto in corsa.
Questa non la si definirebbe una malattia ma un errore di valutazione.
In definitiva allora l’abuso di droga è soltanto un’accelerazione, un’intensificazione dell’ordinaria esistenza di ciascun uomo.
Non è differente dal tuo stile di vita, è semplicemente più veloce.
Tutto avviene nel giro di mesi o di settimane o di giorni, invece che di anni.
Se queste persone hanno commesso un “peccato”, è stato quello di voler continuare a divertirsi per sempre, e sono state punite per questo.
Il “nemico” è stato il loro errore durante il gioco.
Che possano tutti loro giocare ancora, in un qualche altro modo, e che siano felici.”
P.K. DICK
