Sempre su e giù dai treni, e sempre pronto a cambiare città quando la curiosità culturale e politica lo hanno portato altrove: dalla natìa Gubbio a Palermo, Torino, Milano, Napoli, Roma, con una lunga parentesi parigina in un sottotetto del Quartiere Latino.
Ognuno dei suoi numerosi spostamenti da una città a un’altra apre e chiude una fase del suo pensiero e del suo agire nel mondo, che si snoda, a volte anche in modo contraddittorio dall’infanzia a Gubbio alle esperienze siciliane a fianco di Danilo Dolci, dall’azione politica nella Torino operaia degli anni ’60 all’attività di creazione di reti sociali a Napoli, dalla collaborazione alla rivista Quaderni Piacentini fino all’attuale direzione del mensile Gli Asini.
Nel film la necessità di Goffredo Fofi di andare di volta in volta dove ritiene sia più opportuno svolgere un efficace lavoro politico e culturale si intreccia con i ricordi delle persone che ha incontrato nel corso della sua vita, come Elsa Morante, Carmelo Bene, Danilo Dolci, Aldo Capitini, Totò, Luis Bunuel, Ada Gobetti, Raniero Panzieri, Pasolini, Fellini e molti altri.
Persone con cui “è stato bello litigare” ma con cui, in certi casi, è stato altrettanto bello riconciliarsi.
E poi il ’68, i gruppi extraparlamentari, gli eccessi ideologici, la scoperta di nuovi scrittori e registi, il lavoro sociale come ultima risorsa della politica.
Dal profilo di un intellettuale eretico e di uno straordinario organizzatore culturale emerge una visione fortemente critica nei confronti della società italiana, dei suoi meccanismi di potere, delle ingiustizie che la segnano.
Goffredo Fofi è spesso tagliente nei confronti degli uomini di cultura che non vogliono o non sanno più contrapporre a un progressivo processo di omologazione uno sguardo e un linguaggio critico, che rimetta al centro del pensiero una viva tensione per la giustizia sociale e per la libertà.
Una vita piena di storie contrastanti e incontri straordinari, animata da un radicato e profondo orientamento pacifista e da un pensiero teso sempre al cambiamento della realtà sociale e culturale: a condizione che si trasformi in fatti, pratiche di vita, altrimenti non conta niente.
NOTE DI REGIA
La vicenda personale, culturale e politica di Goffredo Fofi si è sempre nutrita di contraddizioni, accesi confronti e importanti ripensamenti, il tutto sorretto da una vocazione pedagogica mai abbandonata. E dunque un film che lo racconta può essere tutto meno che celebrativo, il personaggio non lo consente. Il film, coerentemente con questa premessa, non evita lo scontro e la contraddizione culturale, anzi trae da questo parte della sua vitalità che ben si rappresenta con i continui cambiamenti di scenario che la vita di Fofi propone. Questo salire e scende dai treni su e giù per l’Italia, la scelta di cambiare spesso città per andare a toccare con mano nuove realtà, ci raccontano una vita in cui l’avventura intellettuale e quella esistenziale non sono scindibili, si alimentano reciprocamente. Proprio seguendo queste suggestioni il film è il racconto di una storia italiana del tutto originale, costruita attraverso libere associazioni, immagini metaforiche ed evocative.
Abbiamo ancora la capacità e il coraggio di desiderare un futuro fuori dall’universo del consumo e dell’evasione per immaginare altri mondi possibili? Esiste altro oltre al Mercato e alle sue logiche? Che si può fare in una società che sembra aver dimenticato il valore della convivenza e si è incattivita, si è fatta rancorosa, xenofoba, piena di paure, aggressiva e conformista? Non esiste una risposta univoca a queste domande che Goffredo Fofi pone anzitutto a se stesso, ormai con una certa venatura di pessimismo. Sono domande però che non si possono ignorare perché permettono di mantenere uno sguardo critico e libero sul mondo, portandolo verso il lavoro che è sempre necessario fare per tenere viva la prospettiva di un mondo migliore, al di là degli esiti e dei risultati. Suole di vento – Storie di Goffredo Fofi è frutto di una lunga conversazione con Goffredo e di un’accurata selezione e montaggio di immagini archivio con una particolare attenzione per immagini e illustrazioni realizzate dai più importanti disegnatori italiani, un filone che Fofi non ha mai smesso di seguire aiutando, anche in questo come in molti altri ambiti culturali, i migliori talenti a crescere. Il mosaico di immagini di varia natura che si compone sul racconto cerca di dare conto di questo pensiero vivo e provocatorio e disegna al tempo stesso una particolare storia italiana, una storia che va dal dopoguerra ad oggi seguendo l’ordine del tempo ma anche il flusso del pensiero e l’emergenza di ricordi, di emozioni, affetti, conflitti, polemiche. Con la speranza che il film spinga anche a interrogarci su noi stessi e sul nostro modo di guardare e vivere il mondo, il cui destino dipende anche da noi.