Nel mezzo della città, scorre un fiume: Il Foyle, che separandoli fisicamente, ne è divenuto suo malgrado il loro confine fisico.
Una rêverie surreale, che amoreggia col linguaggio del sogno e dell’acqua sul concetto di separazione, di confine, (geografico e mentale), narrato dal punto di vista del fiume, che ne diventa il narratore ed il protagonista, Laddove sogno e realtà si intrecciano in una sorta di magica autobiografia.
Il fiume Foyle ci invita a riflettere su temi che risultano travalicare i suoi stessi limiti: che cos’è un confine? Dove finisce l’amore delle persone una volta divise? I sogni di coloro che vissero prima del conflitto, sono diversi dai quelli anelati oggi? E soprattutto, dove sono finiti i nostri sogni?