Bisognava Muoversi – Politica e Rivolta
- Film
Movimento
Il canale di Sicilia è diventato il più grande cimitero sottomarino del Mediterraneo.
Le stime più prudenti parlano di dodicimila morti annegati negli ultimi dieci anni sulle rotte tra l’Africa e le nostre coste meridionali."
Dove tutto è - Un film di Lucio Lionello e Alessandro Tannoia
Il tempo: il suo trascorrere e l’impossibilità di fermarlo. Il mondo “scontornato", a sé, di un giovane.
Cailloux
La fuga di Walter Benjamin dal nazismo ha come sua ultima e definitiva tappa Port Bou.
Via da qui
Pioggia, sole nuvole. Una periferia urbana. Qualcuno aspetta davanti ad un’automobile. Altrove un corteo di operai. Un’esplosione. Il ruggito della folla. Inizia un viaggio allucinato, che attraversa lo spazio ed il tempo.
Due ragazze si guardano attorno, leggono il giornale, entrano in un cinema.
Le luci del viaggio pulsano ipnotiche.
Erri De Luca dopo Genova - filastrocche sgangherate
“Cercavo un linguaggio alto, diverso da quello massmediologico della cronaca dei giornali e delle tv che aveva invaso i nostri occhi, cuori e cervelli in quei giorni del dopo Genova. Leggendo le filastrocche di Erri De Luca mi sono emozionato e riconosciuto in un linguaggio poetico, senz’altro di parte, ma che fa meditare." Ceste Armando
Senza tempo
“La solita storia. Chi ha il potere, chi non ce l’ha. Adesso, come sempre, vince il clero. Attenzione!" Tannoia Alessandro e Lionello Lucio
Finale di partita
Un viaggio in auto, in Finale di partita. Dal nero iniziale – dentro un garage – al viaggio verso luoghi periferici, piazze dedicate a militanti comunisti, superstrade e tunnel, l’immagine video che si presenta talmente forte da annullarsi e proporsi con tutto il calore della pellicola e comunque/sempre di un ultimo nastro col quale fare i conti. Il “finale di partita” riguarda l’omicidio Moro; i due uomini ne trasportano il cadavere fin sul luogo del ritrovamento.” Giuseppe Gariazzo sul numero 320 di «Cineforum»
Nella pancia del piroscafo - Piemontesi d’Argentina
Il regista ripercorre in prima persona, dopo cinquanta anni, il lungo viaggio della sua famiglia verso l’Argentina, dove è nato, all’interno dell’ultima ondata migratoria dei piemontesi nel 1948.