Se ho vinto, se ho perso Un film di Gian Luca Rossi
Alberto, Gianpiero e Sergio sono tre ragazzini quando nel 1982 fondano ad Aosta i Kina. Da allora al 1997, diventano uno dei gruppi di spicco della scena musicale europea, portando avanti un rigoroso percorso musicale fondato sull’autoproduzione e l’autogestione.
Per i tre “montagnini” sono anni di viaggi interminabili su uno scalcinato furgone, condividendo le esperienze di vita alternative e le battaglie che animano il movimento antagonista con tutta l’intensità e lo slancio della gioventù. Poi, come tutte le storie, anche il loro sodalizio si chiude. Le vite di ognuno non sono più compatibili con l’impegno che il progetto KINA richiede: lavoro, figli e nuovi interessi domandano scelte diverse. Quei tre ragazzini di montagna sono oggi dei cinquantenni, con le loro professioni, le loro passioni, le loro famiglie. A voltarsi a guardarli, quegli anni sembrano portarsi dietro la domanda che suggeriva il titolo dell’album più riuscito dei KINA: Se ho vinto, se ho perso…
NOTA DEL REGISTA
Ci sono storie che meritano di essere raccontate.
Alcune le scopri un giorno, per caso. E il giorno dopo sei pronto per affrontarle. Per dare loro una forma. Così è stato con il mio lavoro precedente, Mare Carbone.
Altre hanno bisogno di tempo. Restano lì, nel cassetto dei ricordi. Si stratificano, si aprono a diversi punti di vista, maturano in silenzio, senza che tu te ne accorga. Cambiano, mentre tu stai cambiando. Crescono con te. Fino a quando, a un punto del tuo percorso, senti che il momento è arrivato. Che quella storia ti appartiene e raccontarla significa anche raccontarti. E che farlo è diventata una necessità.
Questo è il caso di Se ho vinto se ho perso.
Pensavo da anni alla storia – la piccola leggenda – dei Kina, per fare un film su di loro. Mancava solo una cosa: la chiave per non ridurre il film a un semplice documentario musicale, che poi sarebbe stato il più grande tradimento possibile nei loro confronti: perché ciò che rende i Kina davvero interessanti – forse unici – nel panorama underground europeo, è proprio l’impossibilità di separare la musica dalla vita, il bisogno di espressione dall’impegno quotidiano.
E non si poteva raccontare tutto con distacco, senza farsi coinvolgere…
Festival
Cast
con i KINA:
Gianpiero Capra
Sergio Milani
Alberto Ventrella
una produzione Korova Audiovisivi
con il sostegno di Film Commission Vda
regia, sceneggiatura e montaggio: Gian Luca Rossi
aiuto registi: Margherita Sergi, Gianni Vivaldo
immagini e suoni: Gian Luca Rossi, Giacomo Berthet, Margherita Sergi, Gianni Vivaldo, Luca Bich, Filippo Maria Pontiggia
sound design: Raffaele “Neda” D'Anello (Meat Beat Studio)
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