Il cinema di Irene Dionisio
- Film
- Info rassegna
- Altre rassegne
Le ultime cose
Torino, Banco dei pegni. Una moltitudine dolceamara impegna i propri averi, in attesa del riscatto o dell’asta finale.
La fabbrica è piena - Un film di Irene Dionisio
Ottobre 2010: la Fiat Grandi Motori, storico stabilimento industriale torinese, sta per essere demolita.
Al suo interno una coppia di disoccupati rumeni – moderni eroi beckettiani – e un silenzioso veterano della fabbrica abbandonata.
Sponde. Nel sicuro sole del Nord
"Sponde" è la storia dell'amicizia e della profonda relazione che nasce tra lo scultore e postino tunisino Mohsen e il becchino in pensione Vincenzo, di Lampedusa.
Il mio unico crimine è vedere chiaro nella notte
Videoinstallazione sulla censura cinematografica in Italia
Le storie che saremo
Dagli archivi amatoriali e di famiglia un film in sei episodi per una nuova memoria collettiva dopo la quarantena.
Il canto delle sirene
Il quattro per cento della popolazione italiana ha sofferto almeno una volta nella vita di allucinazioni uditive. Il fenomeno degli uditori di voci è però poco conosciuto.
Sinossi
Irene Dionisio (Torino, 1986) è una filmmaker ed artista formatasi con il collettivo curatoriale d’arte pubblica “a.titolo“, insieme al documentarista Daniele Segre e alla regista Alina Marazzi.
Il suo primo documentario La fabbrica è piena – Tragicommedia in otto atti (2012) è stato presentato in anteprima europea al Visions du Réel (2012) e successivamente al Taichung Film Festival a Taipei (2012).
Con il suo secondo documentario Sponde (2015) presentato in Concorso Internazionale al Festival dei Popoli (2015) ha vinto il Premio Solinas, il Premio Scam – Brouillon d’un rêve e il Premio della Giuria del Cinema Verità in Iran.
Il suo primo lungometraggio Le ultime cose (2017) ha avuto la sua prima al Festival del Cinema di Venezia nella sezione Settimana della Critica e successivamente in numerosi festival internazionali. Il film è stato nominato per un David di Donatello, per il Globi d’Oro al Miglior Debutto e ha vinto un Nastro d’Argento per la Migliore Sceneggiatura.
Nel 2017 ha scritto e diretto il corto For your Safety per la casa di moda “Krizia” di distribuzione internazionale.
È stata direttrice artistica per il Museo Nazionale del Cinema del Lovers, lo storico festival LGBTQI, tra il 2017 e il 2020.
Nel 2020 cura la rassegna “Pestifera” al Museo d’Arte Contemporanea di Rivoli e il palinsesto culturale “Torino Solidale” per la Città di Torino.
Nel 2021, prodotta da Gucci e Rai Teche, dirige il ritratto documentario “ABO” (2021) di Achille Bonito Oliva che l’anno successivo la invita tra i 70 artisti della mostra itinerante internazionale “La grande visione italiana” – Collezione Farnesina.
Nel 2021 ha vinto il Premio Giuseppe Bertolucci per l’innovazione artistica.
Le sue opere sono esposte in numerose gallerie, musei e istituzioni internazionali, come ad esempio Palazzo Grassi a Venezia, l’ONU a Ginevra e New York, l’OCAT di Shanghai e molti altri.
Sta attualmente preparando un film di finzione ed un documentario lungometraggio accompagnato ad un libro saggio.