Aeterna Melancholia Un film di Manuele Cecconello
Isole. Silenzi. Solitudine. Nel 2010 ho fatto un viaggio a Götland, l’arcipelago svedese.
Volevo vivere – anche solo per qualche giorno – in quei paesaggi enigmatici che hanno fatto da scenario a film importanti per la mia vita.
L’ultima opera di Andrej Tarkovskij, “Sacrificio”. E poi “La vergogna”, “Come in uno specchio”, “Persona”, di Ingmar Bergman.
Un Nord rarefatto e scabro, immobile nel tempo e nella luce.
Qualcosa che avevo intuito su di un piano molto sottile e pervasivo. Film che ho visto e rivissuto in varie epoche della mia vita. Film che mi hanno costruito e trasformato.
Æterna melancholĭa racconta di quel viaggio e di quei film.
DICHIARAZIONE DELL’AUTORE
Quando cerco di vedere dentro me stesso oltre le emozioni, i ricordi e i desideri, ottengo sempre la percezione di una
tonalità opaca di fondo. Uno stato d’animo che lotta per prendere il sopravvento e sostituirsi interamente a me. Allora mi
domando che senso ha questo quotidiano cadere nel tempo.
Offerta di sé e catarsi possono compiersi nell’intimo della propria solitudine oppure solo in comunione con il Prossimo?
Manuele Cecconello