Vento sporco (C’era una volta in Marghera)
Vento sporco è ispirato alle parole della canzone di Sir Oliver Skardy (ex-cantante dei Pitura Freska) “C’era una volta a Marghera”, e rappresenta il tentativo di riprodurre in immagini le suggestioni che ha suscitato nei due autori.
Una sintesi in bianco e nero che tenta di ripercorrere le sensazioni evocate dal testo del brano. Un pezzo di storia della città che è insieme memoria musicale e memoria storica: per quanto settoriale, parla di un segmento minoritario, ma comunque di massa, che rappresenta a tutti gli effetti il sostra-to umano della città. Si parla di un bambino che negli anni sessanta si è trasferito a Marghera arri-vando da Venezia. E scopre le differenze tra tuffarsi in canale e saltare negli stagni. Ci racconta che Marghera era un posto con gli alberi, il fango, e il boschetto a fianco delle fabbriche, dei capannoni e dei primi centri sociali occupati.
Il breve film cerca di restituire la costante alternanza tra quello che viene raccontato e quello che sembra sia successo. Si traducono in immagini le situazioni fatte di strade e stradoni, insediamenti urbani, spazi periferici e silos, ciminiere e acqua: l’acqua che unisce le due realtà cittadine.
Una sorta di intervista, che si sviluppa come uno stream of consciousness, accompagnata dalla musica e dalle parole della canzone, che ci racconta qualcosa della Mestre e della Venezia degli anni 80, oltre che di Marghera: poli urbani solo apparentemente staccati, perché attraversati in quegli anni, avanti e indietro, dalle stesse persone di sempre, con gli stessi pensieri e le stesse speranze e pre-occupazioni di adesso.
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Sir Oliver Skardy
Biografia
La storia di Sir Oliver Skardy, al secolo Gaetano Scardicchio, nato a Venezia il 14 giugno 1959 del segno dei gemelli è stata, nell’arco degli ultimi vent’anni abbondanti, indissolubilmente legata a quella della più popolare reggae band italiana, i Pitura Freska.
La popolarità di Sanremo, unita alla travolgente schiettezza comunicativa di Skardy ne hanno fatto, a volte suo malgrado, un personaggio che incontra le simpatie di un pubblico estremamente trasversale: considerato di volta in volta come il “sindaco” della Marghera in via di riscatto, l’alfiere della legalizzazione della marijuana, il portavoce dei musicisti trascurati dai mass media per mancanza di sex appeal, l’esponente di spicco del movimento musicale veneziano, Skardy rappresenta per tutti l’anima “popolare” di una canzone italiana legata alle periferie, alla voglia di riscatto e di pace sociale.
Dalle cantine di Marghera dove comincia a suonare la chitarra con il “mitico” amico Ciuke, passando per “l’illuminazione” sulla via di San Siro, dove Marley gli indica la via del reggae (da lui declinato in veneziano), a cui si aggiunge il batterista Graziano Guerriero, fino all’incontro con i “veneziani” (Valerio Silvestri, Marco Forieri e Cristiano Verardo) che con Francesco Duse daranno la forma definitiva ai Pitura Freska che tanti successi hanno raccolto, la storia di Sir Oliver Skardy è quella semplice di una passione per la musica prima, per il reggae in particolare poi, coniugata con l’espressione spontanea e coinvolgente dei suoi testi che hanno permesso a migliaia di fan di appassionarsi e sentirsi partecipi delle “storie” di ordinaria quotidianità raccontate con il disincanto e la comicità, spesso, di un autore di razza.
Skardy, è stato l’anima del gruppo; con la sua trascinante forza comunicativa ha fatto dei Pitura Freska la band più importante della scena musicale veneta con una popolarità che è andata al di là dell’estrazione sociale, dei gusti musicali e della generazione d’appartenenza. Poiché è inimmaginabile che sia stato il reggae ad abbattere queste barriere, il vero motivo va ricercato nella capacità compositiva dei testi di Skardy che sa comunicare attraverso i suoi testi, in dialetto veneziano ed in italiano, la sua personalità, parlando in modo schietto del suo modo di vedere la politica, l’amore, i fatti di cronaca e l’attualità, il tutto condito da espressioni di sincera “rabbia popolare” e una notevole dose di autoironia e gusto musicale.
Il successo, nato a livello locale negli anni ‘80, si è poi espanso nel resto dell’Italia tanto che a tutt’oggi i quattro album del gruppo hanno venduto oltre 500.000 copie conquistando due dischi di platino e due dischi d’oro.
La straordinaria vena compositiva di Skardy ha prodotto alcuni fra i brani che fanno ormai parte della storia della musica italiana, come lo straordinario affresco sui Pink Floyd a Venezia Pin Floi, o l’inno di un’intera città prima, e del movimento antiproibizionista poi, Marghera; un altro hit Picinin, il fumetto in musica di La pianta e Le sorti de un pianeta che diventerà, molti anni dopo testimonial di una campagna di Emergency. Per tornare alla battaglia per la legalizzazione con Olanda ed arrivare al ritornello che è stato sulla bocca di “grandi e piccini” Papa nero, brano che i Pitura presentarono al quarantasettesimo Festival di Sanremo, raggiungendo così un’enorme platea televisiva che per la prima volta si “apriva” al reggae.
Nell’arco della sua carriera con i Pitura Freska ha firmato molti album: NA BRUTA BANDA (1991), straordinario successo schiettamente reggae; DURI I BANCHI (1993), ricco di ritmi e sapori di tutto il mondo; YEAH (1995), a segnare il ritorno al reggae del primo album con un’aumentata capacità compositiva e il “fratello” YEAH IN DUB (1996) con la sua rivisitazione in chiave Dub e la produzione di Peter Mash degli Aswad; GRAN CALMA (1997), l’album della consacrazione con il Festival di Sanremo. Da aggiungere anche PIATTI ROVENTI (1999 alma music / Lion), disco risultato del progetto I Piatti Roventi il Sound System dei Pitura Freska, rilettura in chiave dance dei successi del gruppo e l’atteso primo lavoro dal vivo OLIVE Vol. 1 del 1998 e OLIVE Vol. 2 del 1999, che offre la testimonianza dell’energia e la trascinante carica che il gruppo riesce ad esprimere on stage che hanno decretato il successo dei loro concerti sui palcoscenici della penisola.
Come in molti matrimoni, però, la vita in comune nei Pitura Freska nel corso degli anni comincia ad andare stretta. Molti progetti individuali cominciano a prendere forma, Skardy in particolare è da sempre attratto verso nuove strade e collaborazioni, che l’hanno già visto “duettare” con Elio e le storie tese o Raul Casadei e la sua Orchestra Italiana, recitare con Anna Galiena, Alessandro Haber e Roberto Citran nel film di Maurizio Zaccaro Cervellini fritti impanati o esordire con un singolo da solista PRESIDENT BUANA (2001 alma music) realizzato in collaborazione con Mauro Ferrucci (dj e produttore di Moony e Db Boulevard).
Ma anche queste attività “parallele” non bastano, Skardy ha bisogno di più spazio e così, alla fine del 2002, viene deciso lo scioglimento del gruppo: i Pitura Freska non esistono più! Passano dalla cronaca alla storia della musica, e Skardy ne raccoglie con diritto l’eredità tornando a vestire i panni di Sir Oliver Skardy (“nome d’arte” con cui Skardy teneva una sua personalissima cronaca della Mostra del Cinema di Venezia sulle colonne de Il Gazzettino) iniziando un nuovo percorso.
Dopo le prime anticipazioni live, che lo vedono partecipare alle più importanti kermesse musicali nazionali come Arezzo Wave nel 2003, il “controfestival” Mantova Musica Festival e il Rototom Sunsplash nel 2004, Sir Oliver Skardy si dedica alla preparazione di un nuovo disco destinato a proporre una nuova svolta musicale per il “poeta di Marghera”.
Il disco si chiama GRANDE BIDELLO (2004 alma music) e vede la produzione artistica di Leonardo di Angilla e Gianluca Ballarin (di li a poco entrati rispettivamente nella band di Tiziano Ferro e Jovanotti e di Elisa). Nel cd Sir Oliver Skardy propone nuovi temi a supportare la sua innata capacità di saper dire in poche schiette frasi quello che noi tutti vorremmo saper dire, con la semplicità e naturalezza che lo contraddistinguono e con quella incisività ed efficacia che gli hanno sempre permesso di arrivare dritto al cuore della gente.
Canzoni come Bideo, autobiografica invettiva contro l’istituzione scolastica, Nord Est, terra natia diventata far west e governata da sindaci “sceriffi”, Super skank selezionata per il Festival di Sanremo e poi rifiutata (pare per l’assonanza del titolo con un particolare tipo di droga leggera, super skunk) e Ah mi no so miga sa, nuovo manifesto antiproibizionista, diventano in poco tempo pietre miliari della sua nuova carriera da solista.
Nel 2006 nasce con Fahrenheit 451 meets Skardy la collaborazione tra Sir Oliver Skardy e i Fahrenheit 451. Lo show era suddiviso in due parti in cui il gruppo ska veneziano presentava il proprio repertorio prima di offrirsi come backing band per il live del principe del reggae. Il sodalizio si è rafforzato nel tempo attraverso una fortunata serie di concerti ed è sfociato nella realizzazione del progetto DESTRA SINISTRA (2008 alma music), singolo accompagnato da un videoclip, basato sull’attualizzazione musicale e contenutistica del brano di Giorgio Gaber. Si è trattato in realtà di un doppio tributo/rivisitazione: il video infatti riprende e personalizza un altro “classico”, antesignano degli attuali videoclip, ovvero Subterranean Homesick Blues di Bob Dylan.
La stessa versione di Destra Sinistra farà parte dell’album PIRAGNA (2010 alma music) che coronerà la relazione artistica fra Sir Oliver Skardy & Fahrenheit 451.
L’album, con in copertina una vignetta di Vauro Senesi, abbandona le venature di pop e rock che hanno caratterizzato le precedenti produzioni di Sir Oliver Skardy e si immerge nel reggae di prima maniera, grazie anche al missaggio di Paolo Baldini (produttore di Africa Unite, Tre Allegri Ragazzi Morti, Mellow Mood). Ad anticipare l’uscita dell’album il singolo tormentone Fame un spritz, esempio dell’ennesimo simbolo di venezianità “svenduta” in nome del denaro, accompagnato da un fortunato videoclip girato tra la spiaggia del Bacan e le calli veneziane, che in poco tempo ha raggiunto un milione di visualizzazioni su You Tube.
A dicembre 2011 esce PIRAGNA IN DUB (2011 alma music) la versione dub “riveduta e corretta” da Paolo Baldini, dell’album, con un’originalissima versione di un brano della tradizione popolare veneziana Sarde in sàor.
Nel 2012 nasce MISS (Made In Italy Sound System), il sound system di Skardy con cui porta dal vivo le sue canzoni e molte altre produzioni italiane, con una selezione che va dal repertorio dei Pitura Freska, ad alcune rivisitazioni della musica “pop” italiana (I Nomadi, Enzo Jannacci, Franco Battiato) e molte citazioni, stravolgendone i testi con la sua ironia e utilizzando sia riddim originali che di alcuni tra i più talentuosi produttori reggae italiani (Macro Marco, Paolo Baldini, One Love, Rupa Rupa, President Arpi).
Nel progetto MISS, Skardy è affiancato da Fricchetti Selector alla consolle e Baby alla voce, realizzando così un interessante e particolare processo di selezione e reinterpretazione delle produzioni del nostro Paese.
Ad anticipare il nuovo disco e ad accompagnare il tour estivo del 2012 viene pubblicato per il digital download il tormentone ragga MAMBA NERO (2012 alma music). Nel videoclip Sir Oliver Skardy ha al suo servizio quattro avvenenti fanciulle che, con acqua, sapone, spugne e la loro prorompente bellezza, fanno risplendere le automobili che passano dal suo improbabile “rasta car wash”. Un via vai di personaggi particolari che rappresentano lo spaccato di quella “italietta” sbeffeggiata nella canzone. Nel finale un’inaspettata sorpresa lo aspetta al varco…
In aprile del 2013 esce RIDI PAIASSO! (2013 Planet Records – alma music), realizzato insieme ai Fahrenheit 451 e prodotto da Paolo Baldini (forte del recente successo dei Tre Allegri Ragazzi Morti da lui prodotti), vede la straordinaria partecipazione di ospiti del calibro di Elio, Paolo Belli, Natalino Balasso, Nevruz, Mr T-Bone, Luca Masseroni (Tre Allegri Ragazzi Morti) e tre ex Pitura Freska Francesco Duse, Valerio “Voleno” Silvestri e Marco Forieri (Ska J).
Ridi Paiasso! è un disco che nella migliore tradizione di Skardy tocca, dando le sue originali opinioni al riguardo, molti temi di attualità: dall’Europa dei banchieri che pensano al proprio tornaconto, al proibizionismo e perbenismo che spesso sono una maschera per difendere i propri interessi e la mafia; dal “modello cinese” che ci danneggia nella sua declinazione italiana, all’invettiva contro l’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi e la casta in generale; dalle contese sindacali con la Fiat della FIOM, alla cultura erotica dei versi di Giorgio Baffo, poeta veneziano del Settecento.
A giugno esce il singolo ed il video clip di Firulì firulà, un contradditorio vocale tra Skardy e Paolo Belli sull’attuale situazione discografica italiana e le canzoni d’amore.
Sempre in giugno del 2014 esce PAPA NERO REMIXES (feat. Baby) (2013 alma music / distribuzione o2digitale.com). Si tratta di una compilation interamente basata su Papa Nero, la hit portata al successo dai Pitura Freska nel 1997 dopo la partecipazione al Festival di Sanremo. I brani sono frutto di un contest Remixa il tuo Papa Nero che si è tenuto su Soundcloud aggiudicatosi ai remixer/producer/musicisti Beat Life Project, Bissoman & Xeroots, C_Xix, Cillobomba, Dj Batman, Grime Vice, Paina e Pippoburro.
Nel 2014 è stata scissa la fruttuosa collaborazione con i Fahrenheit 451, iniziata nel 2006. Sono stati anni indimenticabili, densi di emozioni, dischi, avventure, concerti e vita in comune. La necessità di cambiamento ha predominato in Skardy ed è nata una nuova band I Fatti Quotidiani. Nuova stagione, nuova avventura quindi con il Sir Oliver Skardy & I Fatti Quotidiani “Rose e petardi Tour”!
Nel 2015 oltre agli spettacoli live Sir Oliver Skardy & I Fatti Quotidiani e con il MISS (Made In Italy Sound System), colleziona alcune collaborazioni discografiche e video: Naltra Venessia con Herman Medrano (rapper dall’idioma veneto) per il suo disco NOSECONOSSEMO, Niu Orlins con Giallo Man (delicata reggae voice veneziana) singolo e video di una esilarante disavventura sentimentale, Impiraresse vs Anguelanti con Angela Milanese & Maurizio Nizzetto per il cdbook UN BOCCIÒLO DI ROSA con i racconti di Alberto Toso Fei, intreccio tra misteri e storie veneziani, musica jazz e canzone tradizionale.
La situazione in Italia e nel mondo, e soprattutto il dramma dei profughi, non lascia indifferente Skardy che decide di esprimere la sua visione in un modo del tutto particolare, portando le sonorità in levare dentro un grande brano della musica italiana di Franco Battiato.
Ad aprile 2016 nasce così RIDI PAIASSO RELOAD (2016 Azzurra Music – alma music – Courtesy of Planet Records), una versione aggiornata dell’ultimo lavoro di Sir Oliver Skardy che contiene la cover di Centro di gravità permanente, grafiche aggiornate e la distribuzione sia in CD che in LP. La versione CD uscirà in anteprima nelle edicole di varie province venete su testate del gruppo Finegil.
Nel 2020 il MISS (Made In Italy Sound System) va in pensione e Skardy si propone al pubblico con Greatest Hits. A quarant’anni dallo storico concerto di Bob Marley allo stadio di San Siro che gli cambiò la vita, Skardy, ripercorre le tappe più importanti della sua carriera, iniziata proprio in quell’anno, omaggiando inoltre alcuni brani iconografici del reggae. Uno spettacolo che ripercorre momenti importanti della sua carriera, sia con i Pitura Freska, sia degli album prodotti come solista. Suoi compagni di viaggio in questa avventura Baby sassofonista e cantante che da anni condivide il progetto musicale di Sir Oliver Skardy, Andyman chitarrista e cantante dei Fahrenheit 451 e Porfirio Rubirosa, il performer e cantante che in questa occasione veste anche i panni di selecter, poi sostituito in questo ruolo da Roberto “Sciubert” Pettenello.
Il 24 settembre 2021 esce FIGA E SFIGA, album che raccoglie i migliori brani scritti in questi ultimi anni, il disco più “personale” della carriera di Skardy che, oltre ad aver scritto musica e testi, ha seguito in prima persona tutte le fasi della produzione, dalla registrazione ai missaggi.
L’uscita del disco è stata anticipata da un 45 giri da collezione, in vinile colorato, del singolo Venessia comune giamaican e da un clip inspirato al vecchio “intervallo” della RAI degli anni sessanta e settanta.
Festival
Cast
Fotografia: Giorgio Bombieri
Montaggio: Giorgio Bombieri, Bibi Bozzato
Suono: Daha Jobe
Ass. alla regia: Pietro Bozzato
Prodotto da Videoduelli
Edizioni o2digitale
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