La valigia messicana Un film di Trisha Ziff
La straordinaria vicenda di tre scatole, scomparse nel caos dell'inizio della Seconda Guerra Mondiale.
Si diceva che contenessero preziose immagini della Guerra Civile Spagnola, catturate dal leggendario fotografo Robert Capa.
Con il tempo, queste scatole sono diventate note come "La Valigia Messicana".
Per anni sono circolate voci sulla possibile sopravvivenza dei negativi, scomparsi dallo studio parigino di Capa all’inizio del conflitto.
I 126 rullini – oltre 4.500 foto – in realtà non appartenevano solo a Capa, ma anche ai suoi illustri colleghi Gerda Taro e David “Chim” Seymour, noti per le loro toccanti immagini della guerra civile spagnola.
Capa, Taro e Seymour, giovani fotografi ebrei poco più che ventenni originari dell’Ungheria, della Germania e della Polonia, avevano trovato rifugio nella Parigi cosmopolita dei primi anni Trenta.
Dal 1936 iniziarono a recarsi insieme in Spagna per documentare con passione e coraggio uno dei conflitti più devastanti del XX secolo. .
Gerda Taro stessa, purtroppo, non sopravvisse alla guerra civil: morì tragicamente prima del suo ventisettesimo compleanno durante la battaglia di Brunete, travolta da un carro armato repubblicano.
Il suo funerale attirò migliaia di persone per le strade di Parigi, a testimonianza del profondo impatto suscitato già all’epoca dal suo lavoro e dalla sua figura.
Il viaggio dei negativi fino a Città del Messico rimane tuttora avvolto nel mistero.
Tuttavia, considerando il ruolo cruciale del Messico durante la guerra e la sua generosità nell’accogliere i rifugiati repubblicani, fu naturale che la valigia trovasse rifugio lì.
Capa aveva affidato i suoi negativi al collega e amico Imre “Csiki” Weiss, anche lui ungherese ebreo.
Prima di essere internato in un campo di prigionia in Marocco, Weiss riuscì a consegnare le scatole a una persona che si impegnò a portarle a un consolato messicano.
Weiss sopravvisse alla guerra e si stabilì in Messico, dove visse fino alla sua morte, a pochi passi dalla casa del generale Aguilar, dove la Valigia Messicana fu custodita per quasi settant’anni.
Il generale Aguilar era stato ambasciatore messicano a Vichy e a lui vennero affidate le tre scatole, per proteggerle. Cziki Weiss morì senza mai sapere quale fosse stato il destino delle preziose fotografie.
La Valigia Messicana analizza ed esplora le immagini della guerra civile spagnola catturate da questi tre straordinari fotografi e racconta il viaggio di questi negativi.
Racconta di come il Messico abbia aperto le sue porte a migliaia di rifugiati spagnoli, quando il resto del mondo voltava loro le spalle, gettando uno sguardo sulla Spagna di oggi, dove, nonostante 70 anni di silenzio e repressione, le persone continuano a chiedersi cosa sia accaduto ai loro familiari scomparsi.
Supportato dalla colonna sonora firmata in gran parte da Michael Nyman, La Valigia Messicana e il suo contenuto si inseriscono così in una narrazione più ampia che esplora la fotografia come forma d’arte, l’origine del fotogiornalismo durante la guerra di Spagna e, in modo emblematico, tocca il cuore stesso della storia del Novecento, intrecciando i temi dell’esilio, della perdita di memoria e della ricerca di identità.
Time
“Ziff intreccia racconti personali, spesso dolorosi, di biografie di coloro che sono sopravvissuti alla guerra fuggendo dalla Spagna, molti dei quali non riescono a dimenticare ancora oggi”
Film Journal International
“… anche per gli studenti più occasionali di fotografia, giornalismo e storia, questo film, bello e pieno di anima, dovrebbe essere una visione obbligatoria”
Si ringrazia Camera – Centro Italiano per la Fotografia, Torino per la gentile concessione di contatti e materiali.
Cast
Scritto e diretto da: Trisha Ziff,
Prodotto da: Trisha Ziff, Eamon O'Farrill, Paco Poch
Fotografia: Claudio Rocha
Editing: Bernat Aragonés, Luis Lopez, Paloma López
Musiche originali: Mychael Nyman
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