Rata neće biti (La guerra non ci sarà) Un film di Daniele Gaglianone

Zoran, 28 anni, cammina , ripercorre un'infanzia di guerra, la “strage della fila del pane”,il disegno jugoslavo trasformatosi in “prigione dei popoli”,lui serbo sarajevese,con un padre che ha combattuto nelle fila dell'esercito bosniaco contro gli assedianti.

 

IN ABBINAMENTO GRATUITO ALLA PRIMA VISIONE STREEEN DI “RATA NECE BITI” IL CORTOMETRAGGIO NOTE PER UN FILM AFGHANO (Daniele Gaglianone, 22, 2009, Italia)

 

Seguendo opposti percorsi, gli strascichi ideologici della guerra portano alla periferia, al quartiere di Lukavica, ad un bar che si chiama Sing Sing e poi a casa di Saša, giovane professore di storia arroccato insieme ai “suoi” a presidio dell’ideale nazionalista serbo.

Aziz, invece, è un ex soldato dell’Armija bosniaca, impiegato nella difesa di Srebrenica e fortunosamente scampato al massacro.

Ora vive a Ilidža, sobborgo della capitale, ma il suo è un viaggio a ritroso, al luogo dove un tempo c’era il villaggio di sua madre, sulla Drina, il fiume che separa la Bosnia dalla Serbia, un fiume che è anch’esso una madre, ma irrimediabilmente tinto di sangue.

Un altro villaggio cancellato dalla guerra e ora di nuovo abitato e ricostruito: Sućeska, sulle montagne sopra Srebrenica.

Mohamed è lo šumar, il guardaboschi.

E’ tornato a pascolare il suo gregge, a occuparsi del bosco e del taglio del legname, tutti i giorni percorre gli stessi boschi attraverso i quali è fuggito nei giorni della caduta di Srebrenica.

L’11 Luglio 1995 i nazionalisti serbi comandati da Mladic entrano in città, migliaia di persone cercano rifugio presso la base dei caschi blu olandesi, i maschi sopra i dodici anni vengono separati dalle donne e sistematicamente trucidati nei giorni successivi.

Qui Hajra ha visto per l’ultima volta suo marito, mentre i serbi lo strattonavano via.

I suoi resti sono stati ritrovati in una fossa comune vicino a Zvornik.

Del figlio Nino, che Hajra aveva salutato poche ore prima mentre prendeva la via dei boschi, non ha invece più saputo nulla.

Ora la donna vive sola nella casa di Srebrenica, in cui ha voluto tornare.

A Tuzla è stato istituito l’ICMP (International Commission of Missing Persons), il personale lavora al recupero dei resti ancora ammassati nelle fosse comuni o dispersi nei boschi, alla ricomposizione dei corpi, al riconoscimento attraverso l’esame del DNA e infine alla restituzione alle famiglie.

E’ un processo difficile e doloroso, ma probabilmente necessario perché il tempo ricominci a scorrere.

 

Festival

Festival Internazionale del Film di Locarno Presentazione ufficiale 2008 Torino Film Festival Premio Speciale della Giuria 2009 David di Donatello Miglior documentario 2009

Cast

Titolo originale:
Rata neće biti
Con:
Zoran Herceg
Aziz
Saša
Mohamed Bektić
Hajra Ćatić
Haira Selimovic
Jasmina Mameledžma
Il Personale dell'International Commission of Missing Persons

Soggetto:
Daniele Gaglianone
Andrea Parena
Enrico Giovannone

Sceneggiatura:
Daniele Gaglianone
Andrea Parena
Enrico Giovannone

Montaggio:
Enrico Giovannone

Effetti:
Alessio Martini

Fotografia:
Andrea Parena

Suono:
Vito Martinelli
Angelo Galeano

RegiaDaniele Gaglianone ProduttoreBabydoc GeneriDocumentario Durata 170' Anno 2008 Nazione Italia Formato HDV Tag Babydoc / Daniele Gaglianone / La guerra non ci sarà / Rata neće biti
rata nece biti_Locandina
Trailer Rata neće biti (La guerra non ci sarà)