Ottavio Mario Mai Un film di Alessandro Golinelli, Giovanni Minerba

Vita, arte, impegno politico e imprenditoriale si fondono nella figura di Ottavio Mario Mai, esattamente come nella società postmoderna di cui Mai sembra aver intuito e sfruttato prima di altri potenzialità e caratteristiche.

Gli anni di maggior impegno di Ottavio Mai vanno dal 1980 alla sua morte, nel 1992, quando la società dello spettacolo e della comunicazione prende definitivamente il sopravvento.

Ottavio Mai ha compreso soprattutto che se l’omosessualità non è rappresentata nella società dello spettacolo e dei media che viene pian piano affermandosi, quella rappresentazione è ormai indispensabile, è l’unico segno, l’unica prova di esistenza.

E allora eccolo riempire quel vuoto.

Innanzitutto con i suoi film, che pur poveri e legati non casualmente ai nuovi mezzi elettronici, spaziano dal documentario alla fiction tradizionale, dal cortometraggio poetico al film sperimentale, e che parlano direttamente, senza mediazioni, di gay, travestiti, coppie, famiglie, tradimenti, battuage, e di “normalità omosessuale” attraversando tutti i generi, come nessuno aveva mai osato prima in Italia.

Consapevole e formatosi negli anni dell’impegno (’60, 70’), però, Ottavio comprende come la liberazione omosessuale passi attraverso il coming out, attraverso l’impegno diretto del proprio corpo, o meglio della propria immagine visto che ci si trova nel mondo dello spettacolo: nei suoi film così ci sono lui e il suo compagno, Giovanni Minerba, e altrettanto la coppia diventa protagonista di alcuni – pochi – programmi televisivi dell’epoca.

Ma il vuoto non è solo di creatività, o di parti, è anche un vuoto imprenditoriale, distributivo: film a tematica gay ce ne sono, anche se prodotti all’estero, ma non vengono proiettati nelle sale italiane, nessuno li può vedere, e allora Ottavio Mai e Giovanni Minerba creano, in un momento in cui difficilmente si parla di omosessualità sui giornali, e i film anche popolari che affrontano l’argomento vengono censurati o tagliati, il primo festival a tematica omosessuale d’Italia.

 

Il documentario sottolinea questi aspetti della vita di Ottavio Mario Mai con un analisi semantica, per temi, dei film di Ottavio, e attraverso le interviste a personaggi come Alberto Barbera, già direttore del Festival di Venezia, Gianni Rondolino, presidente del Torino Film Festival, Fabio Bo’, critico cinematografico, Gianni Vattimo, filosofo e storico militante gay, Angelo Pezzana, creatore del FUORI, il primo movimento gay italiano di cui Ottavio e Giovanni erano militanti, Marziano Marzano, ex assessore alla cultura di Torino che per primo ha appoggiato il festival pur fra mille difficoltà, o a Marco Silombria che ne ha creato il marchio simbolo.

Pur parlando di un passato recente le differenze con l’attualità sono però notevoli ed è necessario ricostruirelo con documenti video – pochi, perché poche erano le immagini pubbliche sull’omosessualità prima di Ottavio e del FUORI – e giornalistici: uno strepitoso Leo Gullotta legge e commenta i titoli dei maggiori quotidiani degli anni ottanta sul movimento omosessuale e sul festival.

L’esperienza umana di Ottavio Mario Mai, comunque, passa anche attraverso l’emancipazione sociale, da una famiglia proletaria romana in cui l’omosessualità, e forse anche l’affetto, sono tabù, verso una famiglia assai più attuale di amici, il cui perno è il profondo e stabile legame con il compagno Giovanni Minerba.

Il rapporto con la famiglia – che non ha voluto contribuire al documentario – e con gli amici è affidato oltre ad alcune interviste a una fiction che riprende il video Messaggio, già premiato alla sua uscita, come ci ricorda Ida Di Benedetto nel documentario, in cui la parte di Ottavio Mai è affidata a Leonardo Treviglio.

Come nella vita di Ottavio e nella nostra società dello zapping, però, i piani narrativi all’interno del documentario che è composto di interviste, performance di attori, brevi fiction, materiale d’epoca, poesia, videoclip, o semplici squarci di cinema, si fondono e si mescolano per ricreare non solo una storia ma le emozioni, le impronte culturali, il mondo di Ottavio, che grande di cuore, di animo, di iniziative e di idee sembra, come forse ogni essere umano, non poter essere inserito a forza in una semplice storia.

Festival

Torino Film Festival 2002 Berlinale 2003 Festival Internacional de Cinema Gai i Lesbic de Barcelona 2003 Sicilia QUEER Film Fest - Festival Internazionale di Cinema GLBT e Nuove Visioni - Palermo 2011 Queering Roma 2012

Cast

Interpreti: Ida Di Benedetto, Leo Gullotta, Leonardo Treviglio, Enza Fantini, Antonio Congedo, Salvatore Botrugno, Mario Saroldi, Costantino Toma, Tiziano Cosi, Anna Chimienti, Gabriele Dil Dell'Aiera, Damiano Andresano, Cosimo Santoro, Salvatore Faulisi

Interventi di: Alberto Barbera, Fabio Bo, Gianni Rondolino, Raffaella De Vita, Angelo Pezzana, Gianni Vattimo, Marziano Marzano, Laura Righi, Raul Ivaldi, Donatella Olocco, Mirco Biscaro, Stella Capogreco, Ivana Cisero, Marco Silombria, Piero Valetto

RegiaAlessandro Golinelli, Giovanni Minerba Produttore GeneriLGBTQI+ Durata 63' Anno 2002 Nazione italia Tag Alessandro Golinelli / Giovanni Minerba / L’Altra Comunicazione / lgbtqi+ / Orione Cinematografica
Locandina-Ottavio-Mario-Mai